Epikurejskie rozumienie przyjemności i szczęścia
Abstract
[Abstrakt tylko w j. włoskim / Abstract only in Italian]
L’Opinione epicurea a proposito del piacere e della felicità
In seguito la felicità era per lui un bene supremo consistente nel sentire piacere, invece l'infelicità era una sofferenza. La felicità significava una vita più buona nella quale attraverso il esercitare la filosofia, il conquistare le scienze naturali e le virtù l’uomo ottiene per se una possibile perfezione che Epicuro intravedeva nel piacere provato, invece la sentita mancanza del dolore era una desiderata felicità di cui un elemento fondamentale costituiva la gioia di vita.
Epicuro attribuiva ai piaceri spirituali il più grande valore dei corporali.
Il soggetto dell’articolo affronta l’opinione epicurea a proposito del piacere e della felicità. Secondo il parere di Epicuro, il piacere costituisce un bene fondamentale, invece il male è la sua antitesi di cui espressione è un dolore. In verità però il piacere non e soltanto una antitesi del dolore, ne una conseguenza della ricerca del utile, ma anche un principio e uno scopo di una vita felice, un bene primo e naturale.
Copyright (c) 1998 Roczniki Filozoficzne
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