Ograniczenia w realizacji własnego charyzmatu przez instytuty zakonne w okresie rządów totalitarnych w Polsce (1945-1989)
Abstract
[Abstrakt tylko w j. włoskim / Abstract only in Italian]
Il problema di realizzazione del proprio carisma dagli Istituti religiosi nella Repubblica Popolare di Polonia (1945-1989)
Il regime comunista introdotto in Polonia dopo la seconda guerra mondiale, ha ammesso, come il fondamento, i principi di filosofia marxista − leninista. L'unica forza la quale governava la Polonia è stato il partito comunista in possesso di tutta la pienezza del potere. Riguardo la politica dello stato nell'ambito delle varie professioni, il regime si appoggiava sul negativo rapporto con le medesime. Lo stato lottava contro la religione, e campo di tale lotta erano gli Istituti religiosi. L'attività di questi ultimi era profondamente radicata nella vita del popolo. Loro appartenevano varie opere sociali di carattere pubblico (scuole, asili, ospedali, ecc.) Tra gli istituti religiosi erano gli istituti laicali, quelli che hanno subito di più gli effetti della politica e delle ripressioni dello stato comunista. Gli istituti clericali, invece, hanno potuto, nel senso globale, svolgere la loro attività: proclamare la parola di Dio e amministrare i sacramenti. Causa del condizionamento della realtà politica, gli istituti religiosi sono stati costretti a rinunciare all'eseguimento della loro attività e addattarla alle nuove condizioni, nell'aspetto esterno. Nel presente articolo si è cercato di riflettere sulle questioni sopracennate della distanza di una prospettiva storica, sia nell'aspetto teoretico che quello pratico.
Nella prima parte è stata analizzata la nozione del carisma e dell'eredità propria. Sono stati intracciati anche i possibili mutamenti nella stessa realizzazione del carisma. Vi sono due i fattori che indicano il limite dei mutamenti: una valutazione giusta, anzi, profetica, dei condizionamenti nuovi, che ammettono un certo inchino ad un nuovo e adatto rinnovamento, e una valutazione basata su un autoriteto, e cioè, fatta dall'autorità ecclesiastica competente. Fatto tutto questo, il condizionamento esterno è solo valore secondario.
Nella parte seconda sono stati analizzati i supposti della politica dello stato popolare polacco riguardo le religioni, gli Ordini e le varie Congregazioni − la rottura del concordato dell'anno 1925, interpretazione unilaterale dell'art. 70 della Constituzione polacca del 1952, decreto del 1949 sul cambiamento di alcune norme della legge sulle associazioni. Poi, al secondo luogo, si è cercato di elencare i limiti nella realizzazione dei propri compiti da parte degli istituti religiosi: limiti nell'ambito dell'attività caritativa e di assistenza sociale, nell'ambito dell'attività di assistenza sociale e di educazione e, infine, nell'ambito dell'attività catechistica. Nell'ultimo punto sono stati analizzati gli aspetti sia positivi che negativi dei mutamenti subiti.
Nella conclusione è stato sottolineato che il problema riportato possiede molti gli aspetti e, perció, esige delle analisi più dettagliate. La letteratura di quel tempo non è, purtroppo oggetiva, ma tendenziale e antiecclesiale. Ne deriva la necessità degli studi critici e oggettivi.
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